Di questa Chiesa, che risale al periodo normanno, il primo documento è del 1248; l’attuale struttura, però, è del secolo XVII (1612), come altre chiese di Badolato.

Oltre ai marmi (acquasantiera, fonte battesimale, altari tra cui quello maggiore smontato dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II) e ad alcune tele (Vergine Addolorata, Madonna con Bambino), nella Chiesa si conserva il busto ligneo di Sant’Andrea Avellino (beatificato nel 1624), protettore di Badolato, di Scuola napoletana (secolo XVII).

Il busto del Protettore è stato restaurato nel secolo scorso dal maestro scultore serrese Giuseppe Maria Pisani, ma necessita ormai di altro restauro, già affidato dall’Autorità responsabile al maestro restauratore nostro conterraneo Pino Mantella, che opera in tutta Italia e fuori, come nell’isola di Malta per restaurare le opere di Mattia Preti.

Tra le altre sculture lignee c’è quella di San Francesco di Paola, per un periodo compatrono di Badolato. Si conserva ancora la statua di Sant’Ivo (o Ivone), che sarebbe stato protettore di Badolato prima di Sant’Andrea.

Durante i riti della Settimana Santa si può ammirare il pregevole busto dell’Ecce Homo, di Anonimo dell’Ottocento.

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