Questa chiesa è certamente d’origine basiliana: si deduce dall’abside che guarda a Sud, con l’Altare “maggiore” portato alla parete opposta, a Nord; si notano anche tracce di affreschi scomparsi nell’abside dell’origine.

Il primo documento che la riguarda è del 1310, ma è stata restaurata nel 1646, come si legge sulla porta d’ingresso.

L’artistico soffitto in legno, composto da 558 cassettoni, è stato realizzato nel 1839 da artisti di Serra San Bruno.

Sull’Altare un dipinto a tempera su tavola raffigurante lo Sposalizio mistico di S. Caterina d’Alessandria con Gesù Bambino, opera, secondo lo storico e critico Antonio Gesualdo, del maestro iberico dei Perea, ma più di uno studioso sostiene che la Tavola non è del Perea, bensì di altro artista dell’epoca ancora da accertare databile 1500 circa e restaurata alcuni anni or sono, presenta sulla destra la figura del Santo calabrese Francesco di Paola, fondatore dei Minimi, che per alcuni secoli è stato coprotettore di Badolato con Sant’Andrea Avellino: la discordanza di date, rispetto alla beatificazione del Santo, fa ipotizzare che si tratta di un’aggiunta successiva alla creazione dell’opera.

Alla base della Tavola c’era una predella raffigurante gli Apostoli, rubata da ignoti insieme a due dipinti.

Sulla parete sinistra, sotto la tela trafugata si sono viste tracce di colore: era un affresco raffigurante la Santa alessandrina vergine e martire. Restaurato nel 2006 dal maestro Pino Mantella, è databile 1450 circa.

La custodia e la cura della Chiesa sono affidate alla plurisecolare Confraternita di Santa Caterina, che partecipa con i propri confratelli alle più importanti processioni religiose del paese, e organizza ogni anno per il 25 novembre, ricorrenza liturgica di Santa Caterina, la festa che va sempre più arricchendosi di attrazioni e partecipazione.

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