La Chiesa faceva parte di un Convento domenicano la cui costruzione ebbe inizio nel 1538. A causa di smottamento del terreno sul quale sorgeva, dopo alcuni decenni è stato disposto il trasferimento in una zona vicina ma più sicura.

La costruzione richiese parecchio tempo, soprattutto a causa dei terremoti del 1638 e del 1783. Il Convento, fiorente e dotato di una fornitissima Biblioteca, nel 1809 fu chiuso per mancanza di Monaci. Con il passar del tempo è divenuto un rudere, scomparso definitivamente intorno alla metà del secolo scorso.

All’interno della chiesa, nell’abside, l’olio su tela raffigurante Santa Maria del Soccorso nell’atto di proteggere un bambino da Satana. Il quadro, restaurato alcuni anni fa a spese di una famiglia privata di Badolato, è attribuito al pittore di Stilo Francesco Cozza (sec. XVIII). C’è, però, chi lo ritiene, più credibilmente, opera del pittore nicastrese Francesco Colella vissuto nello stesso periodo del Cozza.

Gli affreschi della volta sono attribuiti al pittore fiammingo Guglielmo Borremans (1730 circa). Il pulpito e tutti gli altri stucchi, di stile barocco, sarebbero opera dell’artista calabrese Frangipane, dello stesso periodo.

L’altare maggiore è del 1876. Di rilievo anche il quadro della Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina, di Colloca, e la statua lignea del Cristo risorto con la quale si realizza ogni anno, la domenica di Pasqua, “a Cumprùnta”, l’incontro di Gesù risorto con sua Madre. Interessanti, e poco conosciuti, gli affreschi della vasta Sacrestia.

Ad opera dei membri della Confraternita del Ss.mo Rosario, cui è affidata la chiesa, ogni anno viene realizzato, con statuine settecentesche di Scuola napoletana, un grande presepe.

In questo periodo la Chiesa è chiusa al culto, e non è visitabile, a causa di importanti lavori in corso, ormai da alcuni anni, per delle inderogabili riparazioni al tetto malandato per incuria secolare.

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