Come tutti i paesi di questo mondo, e anche le città, per ovvi motivi di vario genere vengono indicati e riconosciuti al loro interno anche dai più o meno grandi quartieri che li compongono.

In Badolato la “Piazza” era la parte alta del corso Umberto I, caratterizzata da numerosi palazzi di famiglie borghesi, da Uffici pubblici, e quindi, quasi in conseguenza di ciò, da scarsa frequentazione di gente del mondo contadino.

Tra i macroquartieri c’era, e c’è, lo Spinetto, la parte più nuova dell’antico insediamento urbano, tra il Castello e il Monastero di San Domenico.

La parte opposta, a Est, dalla chiesa di Santa Maria in Crignetto al Bastione, è ancora oggi detta Jusutèrra.

La parte Sud dell’abitato, dal crinale (corso Umberto I) fin giù alla fiumarella della Provvidenza, è detta Destru.

La parte dell’abitato esposta a Nord è detta Mancùsu. È il quartiere più antico del paese, vi si trova, difatti la Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire d’Alessandria, certamente tra le prime costruite. Si può inoltre fondatamente supporre che nei secoli passati ci sia stato un Cenobio basiliano, visibile dal Cenobio della Sanità. È la zona del paese più sicura da pericoli di tipo climatico, perché poggiante su dura roccia, per cui è ricca di catòia.

I Mancusàni sono (…erano!) persone molto laboriose, e non erano pochi i contadini del Mancùsu che potevano dirsi benestanti grazie all’abbondanza dei prodotti della terra dovuti al loro duro e appassionato lavoro.

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